TVdP #6 – Verso la Speranza
“L’Avvento è un incessante richiamo alla speranza: ci ricorda che Dio è presente nella storia per condurla al suo fine ultimo, per condurla alla sua pienezza, che è il Signore, il Signore Gesù Cristo.”
Angelus, 29 novembre 2020, Piazza S. Pietro
Nell’Angelus della prima domenica di Avvento, Papa Francesco ha augurato a tutta la Chiesa e al Popolo di Dio buon cammino in questo rinnovato tempo di attesa, a conclusione di un anno che forse, più di altri, ci ha fatto prendere contatto con la nostra umanità e fragilità corporale. Ci viene ricordata così qual è la meta del nostro attendere e del nostro sperare, ora che il mondo è già proteso in un’altra forte attesa… quella del vaccino che possa mettere fine a questa emergenza sanitaria. Anche quando però tutto questo sarà un ricordo del passato, nella Chiesa, così come quest’anno, continueremo a vivere sempre lo stesso cammino che da secoli scandisce il tempo per portare all’incontro con Cristo, che ci conduce al Padre. E quest’anno papa Francesco desidera riaccendere nei nostri cuori la luce della ‘Speranza’, con la S maiuscola, quella che ha il sapore dell’eternità e che non si esaurirà una volta fuori dal tunnel della malattia corporale, perché Gesù si è presentato al mondo come il farmaco per le nostre malattie spirituali, che desidera guarire per donarci il Cielo.
Cosa ci è dato fare mentre camminiamo verso la Speranza? Il papa ci affida e consegna a Maria, la donna dell’attesa, perché con lei possiamo fare esperienza di vegliare e, nella veglia, quella di pregare. Durante l’udienza generale di mercoledì 18 novembre, papa Francesco ci ha mostrato la Vergine Maria come donna orante, perché pregava.

Quando ancora il mondo la ignora, quando è una semplice ragazza promessa di un uomo della casa di Davide, Maria prega.
Udienza generale, mercoledì 18 novembre 2020
Come da tradizione, l’8 dicembre celebreremo l’Immacolata Concezione della Madonna, un momento proprio per posare i nostri occhi sullo stile orante di Maria, che ha fatto della preghiera il suo riparo nell’amore di Dio.
Lei è già piena di grazia e immacolata fin dalla concezione, ma ancora non sa nulla della sua sorprendente e straordinaria vocazione […].
Udienza generale, mercoledì 18 novembre 2020
In ogni occasione in cui ci viene narrata Maria, ci ricorda il papa, troviamo una donna in attesa, che prega… perché affida e si fida della strada che il Padre desidera farle percorrere. E di fronte all’ignoto, sempre il cuore dell’uomo si inquieta, si scuote, cerca di anticipare le risposte, ma:
la preghiera sa ammansire l’inquietudine: ma noi siamo inquieti, sempre vogliamo le cose prima di chiederle e le vogliamo subito. Questa inquietudine ci fa male e la preghiera sa ammansire l’inquietudine, sa trasformarla in disponibilità.
Udienza generale, mercoledì 18 novembre 2020
Facciamo nostra l’esortazione che ci fa il Papa per questo avvento, custodendo nel cuore tutte le tensioni e le attese che vivremo in preparazione al Natale del Signore, senza chiudere il cuore all’ascolto dell’unica stella che può guidarci e rivolgendoci a Dio proprio nell’intimità della preghiera… perché possa consolarci, guidarci e rasserenarci nei nostri passi quotidiani in cui Cristo ha già avuto l’ultima parola. Prepariamo la culla al bambinello come Maria che «custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore» (Lc 2,19)