Note di preghiera #9 – Eppure sentire (un senso di te)
… a un passo dall’amore
La canzone di questo mese è “Eppure sentire (Un senso di te) ”: parole di Elisa Toffoli, in arte Elisa e musica di Paolo Buonvino.
È stata utilizzata come tema principale nella colonna sonora del film di Giovanni Veronesi “Manuale d’amore 2 – Capitoli successivi” e infine incisa nell’album “Soundtrack ‘96 – ‘06” dalla stessa Elisa. Una canzone che fin dal primo ascolto tocca le corde del cuore, lasciando che siano le proprie emozioni a parlare.
Il testo, infatti, non contiene molte parole e le frasi che lo compongono vengono ripetute diverse volte all’interno del brano. Eppure sentire è la frase che più spesso si incontra nel testo (7 volte) seguita dalla frase un senso di te (5 volte). Anche la struttura della canzone è molto semplice ed è costituita da due parti facilmente riconoscibili, avendo due melodie diverse.
Nella prima parte il concetto che si vuole esprimere è la paura di non riuscire a controllare i propri sentimenti, rimanendo con il dubbio di aver raggiunto o no la felicità e restando a un passo dall’amore.
Nella seconda parte, invece, il testo vuole dare risalto alla sensazione che si sperimenta quando ogni cosa che accade intorno a noi porta a farci percepire il senso di un’esistenza che va al di fuori della nostra esperienza sensibile.
Ci sono vari arrangiamenti di questa canzone ma ho scelto quello che a mio avviso più si addice alla delicatezza del brano denominata “Album version”, che dà più spazio al pianoforte, per poi successivamente andare a crescere di intensità con tutti gli altri strumenti.
Con poche note del pianoforte, le parole pesate e la voce delicata di Elisa, si viene avvolti da un abbraccio di suoni che aiutano ad entrare nella relazione tra Dio e l’anima umana.

Si può vedere la bellezza e la forza della vita intorno a noi, nei fiori tra l’asfalto, ma spesso le esperienze che viviamo non bastano a farci decidere se credere o meno in un creatore di cui sentire la presenza. Non si tratta di sentire una voce, un profumo o vedere una persona, ma di percepire qualcosa che attraverso i sensi non si può spiegare. A volte manca quel passo che ci fa dire che “c’è un senso” in ogni cosa e prenderne consapevolezza può diventare lo strumento per dare il via alla propria ricerca spirituale, per avvicinarci a qualcosa a cui non pensavamo o non volevamo credere.
Sentire che Dio c’è, soprattutto nei giorni di silenzio o nei sogni in fondo a un pianto, sembra strano ma Elisa, pur non mettendo come soggetto Dio, implicitamente lascia intendere che c’è di più di un semplice ascoltare una canzone d’amore.
Buon ascolto e buona ricerca senza paura, perché non si può avere paura dell’Amore. Una volta capito questo, sarà tutto possibile!
Testo di Eppure sentire (un senso di te)
A un passo dal possibile
A un passo da te
Paura di decidere
Paura di me
Di tutto quello che non so
Di tutto quello che non ho
Eppure sentire
Nei fiori tra l’asfalto
Nei cieli di cobalto c’è (eppure sentire)
Eppure sentire
Nei sogni in fondo a un pianto
Nei giorni di silenzio c’è
Un senso di te
C’è un senso di te
Eppure sentire
Nei fiori tra l’asfalto
Nei cieli di cobalto c’è (eppure sentire)
Eppure sentire
Nei sogni in fondo a un pianto
Nei giorni di silenzio c’è
Un senso di te
C’è Un senso di te (eppure sentire)
Un senso di te