Note di preghiera #15 – Questione - ilSuodiSegno

Note di preghiera #15 – Questione

Il brano di questo mese si intitola Questione, è la traccia n. 7 dell’album Volume Uno prodotto da Fuori dal Centro e distribuito da Goodfellas/Believe Digital nel 2012. Fa parte di un progetto musicale intrapreso da Stefano Fiori e da altri suoi amici dando vita nel 2011 agli area765. La band, che ha origini sabine si è formata dopo lo scioglimento dello storico gruppo folk/rock i Ratti della Sabina che per molti anni con i suoi concerti, si è fatto conoscere in tutta Italia.

Questione è un brano ricco di metafore, spunti di riflessione riguardo alla concezione del tempo ed utile per chi vuole rileggere le esperienze della propria vita. La canzone non si impone con la sua idea, ma sembra che l’autore abbia voluto mettere in musica la sua percezione della realtà.
Per quanto riguarda la struttura musicale si compone di un motivo simile per tutte le strofe. La chitarra acustica arpeggiata e il piano che ripete un motivetto orecchiabile, intenso e quasi malinconico, evocano un fraseggio più ricco permettendo ai suoni di fondersi. Sul finale una lunga parte strumentale lascia in sospeso la conclusione del brano come a voler ripetere all’infinito il motivo principale suonato in precedenza dal pianoforte.

Ascoltando distrattamente la canzone, sembra che i versi siano composti da considerazioni sconclusionate formate da frasi non legate da un discorso di senso compiuto. Facendo maggiore attenzione, però, ci si accorge che ogni strofa ci dà indicazioni su come orientarci in diverse situazioni della nostra vita senza dare una sola interpretazione di quanto accade.

Il gancio che lega ogni verso a quello successivo e rende le parole appartenenti ad un unico testo diventa allora facilmente riconoscibile. La frase È questione di… seguita poi da un sostantivo diverso ogni volta che la si utilizza, permette a chi ascolta di viaggiare con la mente in un luogo dove l’astratto e il concreto si incontrano facendo spazio a pensieri che galleggiano quando nella solitudine della nostra stanza, di fronte ad un tramonto sulla spiaggia o rimanendo senza fiato dopo aver raggiunto la vetta di una montagna, ci si ferma a riflettere.

È in questi momenti che le domande si affollano nella nostra testa… Chi sono io? Cosa sto facendo della mia vita? Come faccio ad essere veramente felice? Il testo non parla direttamente di questo, ma quando Stefano Fiori parla di sguardi che guardano indietro e a quello che hai fatto non si può fare a meno di pensare che si stia interrogando proprio sul senso della sua esistenza, su chi è stato e probabilmente su chi sarà.

La prospettiva da cui si guarda il mondo, molto spesso non ci permette di valutare le nostre azioni in modo obiettivo. A seconda del punto di vista in cui ci si pone è possibile rendersi conto di un aspetto diverso e solo mettendo un passo dopo l’altro come dice Stefano è possibile evitare ciò che non vedi e che spesso è d’inciampo. Non sempre si è disposti o si ha la forza di cambiare
Nel testo è nascosto anche il segreto sul come perdere tempo quando c’è tutto da fare, ma bisogna esserne in grado! Non significa non fare nulla anzi, nelle varie parti della canzone vengono forniti gli elementi affinché il tempo sia fruttuoso. Ci vuole pazienza, curiosità, amore, apertura alla novità per dare forma ai sogni e trasformare aquiloni, aerei supersonici, vertigini e molto altro in un progetto per cui valga la pena mettersi in gioco.

La “questione” allora diventa che tipo di valore dare alle mie scelte (anche quelle che sembrano più insignificanti) e quale atteggiamento avere di fronte alle sfide che ogni giorno mi si presentano.
Da soli è difficile capire, ma se aiutati da una figura illuminata, che nel corso degli anni ha avuto modo di fare più esperienza, sarà più facile essere confortati nelle decisioni da prendere.
Anche la Bibbia nel Libro del Siracide ci consiglia:

Frequenta un uomo giusto, di cui sai che osserva i comandamenti e ha un animo simile al tuo, perché se tu cadi, egli saprà compatirti

Sir 37,12

Che possiamo sempre incontrare uomini e donne capaci di trovare la vera questione per saper leggere in ogni occasione la vocazione di ognuno.

Testo: Questione

È questione di sete, di libri di storia
Di tempo che passa di poca memoria
Di sguardi che guardano indietro e quello che hai fatto
Lo rifaresti da capo

È questione di metri, della giusta distanza
Di quello che vale la santa pazienza
Dell’ombra che verso la fine del giorno si allunga
E della sua eleganza

È questione di stile
Su come passi le notti quando non riesci a dormire
E allora diventa questione di soffitto
Di angoli del letto, di finestre che si aprono
E di penne che si cercano
E di pensieri che galleggiano

È questione di pioggia o dell’aria che basta
E dell’ultima goccia della tempesta
Del primo orizzonte che vedi all’inizio di un viaggio
O di quello che resta

È questione di un passo è questione di un altro…
E di ciò che non vedi se non provi il terzo
Dell’amore che arriva da fuori in un giorno qualunque
E magari sei pronto

È questione di stile
Su come perdere tempo quando c’è tutto da fare
E allora diventa questione di aquiloni
Di aerei supersonici, di treni, di stazioni
Di satelliti e vertigini… e di canzoni

Autore: Amelio
Autore di Note di preghiera.
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