Paradiso a colori #4 – Il giardino di Teresa di Lisieux
Ogni anima semplice è travolta dall’amore di Dio, come se fosse la sola ad esistere, come chi si abbandona tra le braccia del Padre sicura che tutto ciò che Lui le darà è creato per il suo bene, piccolo fiore, tra gigli e rose, nel giardino delle anime di Dio.
Sono Teresa Martin e per tutta la mia vita Dio mi ha circondata d’amore. I miei primi ricordi sono sorrisi e carezze tenerissime. Questo amore Lui l’aveva messo dentro di me, avevo un cuore amante e sensibile. Amavo molto mio padre Louis e mia madre Zèlin, mi rifugiavo sempre tra le loro braccia. Avevo 4 sorelle più grandi: Leonia, Maria, Paolina e Celina, ci volevamo bene ed io le imitavo. Ho capito presto che, per diventare una santa, bisognava dimenticar se stessi e pensare agli altri; capii anche che ciascun’anima è libera di rispondere agli inviti di Nostro Signore, di far poco o molto per Lui, insomma di scegliere. Presto è arrivato il periodo della prova, avevo solo 4 anni, mia madre si ammalò e nostro Signore la prese con sé. Il mio carattere felice cambiò totalmente dopo la morte di mamma; vivace ed espansiva com’ero, divenni timida e dolce, sensibile fin troppo. Mio padre si fece per me anche madre, il Signore mi donava ancora l’amore di cui la mia anima aveva bisogno.

Dopo la morte di mamma ci trasferimmo a Lisieux. Un’altra prova stava per attendermi, soffrii molto quando la mia amata Paolina entrò nel Carmelo e fu allora che sentii che il Carmelo era il giardino dove Dio Padre voleva che io abitassi per amare. Lo sentii con tanta forza che non rimase il minimo dubbio in me: era la mia vocazione volevo andare al Carmelo, e non per Paolina, per Gesù solo… ma avevo solo 9 anni. Mi ammalai, pregavo molto la Madre del cielo ed un giorno, ad un tratto, la Vergine Santa mi apparve bella, tanto bella, che non avevo visto mai cosa così bella. Il suo viso era pieno di bontà e tenerezza, indescrivibili, ma quello che mi penetrò tutta l’anima fu ‘il sorriso stupendo della Madonna’. Quello fu il primo bacio di Gesù all’anima mia! Mi sentivo amata e dicevo anche: «Ti amo, mi do a Te per sempre». Sempre più riuscivo a capire il senso della mia vita, era solo la carità e il desiderio profondo di entrare nel Carmelo, questo desiderio bruciava come fuoco vivo che non si consumava mai. Lo confidai a mio padre, avevo 14 anni, era Natale, papà aveva un’espressione celeste, mi fece solo osservare che ero molto giovane per prendere una decisione tanto grande. Le stesse Carmelitane alla mia richiesta si opposero, perché sarei potuta entrare solo al ventunesimo anno di età. Dovetti arrivare fino davanti al Santo padre, Leone XIII, a Roma, per ottenere il permesso di entrare prima nel Carmelo. Il viaggio per incontrarlo fu lungo e fu un dono di Dio, perché potei contemplare le bellezze del creato e mi sembrava di capire la grandezza di Dio e le meraviglie del Cielo.

Ottenni la grazia di entrare prima e presto nel Carmelo, a 17 anni e l’8 settembre pronunciai i miei santi voti. Ora non ho più alcun desiderio se non quello di amare Gesù alla follia. Com’è dolce la via dell’amore! Senza dubbio si può cadere, si possono commettere delle infedeltà, ma l’amore, sapendo trarre profitto da tutto, consuma rapidamente ciò che può dispiacere a Gesù, lasciando soltanto un’umile profonda pace in fondo al cuore… Capii che l’amore racchiude tutte le vocazioni, che l’amore è tutto, che abbraccia tutti i tempi e tutti i luoghi, in una parola che è eterno. Nel cuore della Chiesa, mia Madre, io sarò l’amore. La mia vocazione era di abbracciare con la preghiera tutto il mondo e chiedere al Padre che è nei Cieli di custodire tutte le anime del mondo.

Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo, detta di Lisieux, al secolo Thérèse Françoise Marie Martin (Alençon, 2 gennaio 1873 – Lisieux, 30 settembre 1897), è stata una religiosa scalza del Carmelo di Lisieux. Beatificata nel 1923, fu proclamata santa Teresa da papa Pio XI il 17 maggio 1925. Santa Teresa di Lisieux è patrona dei missionari dal 1927 e, dal 1944, assieme a S. Anna Madre della B. V. Maria e a Giovanna d’Arco, patrona della Francia.