Paradiso a colori #8 – L’amore di Santa Francesca Saverio Cabrini
Oggi ĆØ tempo che lāamore non sia nascosto, ma diventi operoso, vivo e vero. Oggi lāamore deve toccare il cielo e scendere in terra perchĆ© ogni essere umano si senta avvolto dal tocco tenero e vitale del Padre. Eā troppo piccolo il mondo per doverci limitare ad un solo punto: io vorrei abbracciarlo tutto e giungere dappertutto, noi dovremmo correre in tutto il mondo, per illuminare le anime che non conoscono Gesù e se non possiamo farlo, perchĆ© non abbiamo ancora le ali delle virtù, preghiamo almeno!
Ć nella preghiera che la mia memoria si fa presente: ricordo mio padre che mi raccontava come nel giorno in cui sono nata uno stormo di colombe bianche si posò sul tetto della mia casa, come se fossi stata portata da loro dal cielo. Ero nata prematura e piccolina, sono stata per tutta la mia vita fragile, ma sentivo che la mia anima era forte e lo spirito colmo di amore, sentivo che la mia forza veniva da Lui. Sono cresciuta nellāamore della mia famiglia, mia sorella Rosa era la mia maestra. Ero affascinata dalle storie dei missionari che evangelizzavano la lontana Cina e in quei momenti il mio cuore si dilatava. Ricordo ancora il giorno che segnò profondamente la mia vita: era il 1 agosto, il giorno in cui ricevetti il Sacramento della Cresima. Ecco non so spiegare, ma il mio cuore era pieno di una gioia purissima, sentivo in me lo Spirito Santo, io ero nata per vivere in Cristo e cosƬ consacrai la mia vita a Lui.

Presi il nome di Francesca Saverio, come san FrancescoĀ Saverio missionario in Oriente, io divenni fondatrice della prima comunitĆ di Suore missionarie, le Missionarie del Sacro Cuore. Nelle Sue mani nessun posto del mondo era troppo lontano, nulla troppo difficile. E con la croce missionaria finalmente riuscii a raggiungere New York, e mi feci vicina a milioni di emigranti maltrattati, linciati, malvisti dalle classi lavoratrici e sopraffatti dalla miseria e dallāanalfabetismo; soprattutto nel New Jersey chi soffriva di più erano i bambini: la notte di Natale organizzai una processione, centinaia di bambini cantavano āVa pensieroā, in italiano, e canti natalizi che diventavano una preghiera dolce capace di penetrare anche nei cuori di chi fino ad allora li umiliava e li emarginava. Era veramente Natale, Gesù bambino ci stava facendo gustare il suo santo Amore. Noi non siamo nulla ma con Dio possiamo tutto, cosƬ con fatica, ma con la preghiera e credendo fortemente nella Provvidenza riuscii ad aprire scuole, orfanotrofi, ospedali, chiese ed oratori. Le mie mani erano mosse dalle mani del Signore, come una bambina che impara a scrivere, Lui prendeva la mia mano e mi aiutava a scrivere parole dāamore in ogni paese che diventava cosƬ un pezzettino del Regno di Dio: la mia mano sarĆ la mano di Gesù che afferra e che dice TalitĆ kum! Alzati! Risorgi, perchĆ© tu sei la bellezza di Dio, tu, creatura di Dio, sei fatta per la vita, tu sei figlia amata. Per questo sono vissuta: perchĆ© Cristo possa rinascere, anche attraverso di me, ogni giorno e in ogni parte del mondo, proprio lĆ dove ci troviamo.

Francesca Saverio Cabrini (Sant’Angelo Lodigiano, 15 luglio 1850 ā Chicago, 22 dicembre 1917) ĆØ stata una religiosa e missionaria italiana naturalizzata statunitense, fondatrice della congregazione delle Missionarie del Sacro Cuore di Gesù. Nel 1946, Francesca Saverio Cabrini divenne la prima cittadina statunitense ad essere proclamata santa.